Kintsugi, urushitsugi, gintsugi, yobitsugi...le varianti estetiche che gravitano attorno al restauro della ceramica secondo la tradizione giapponese sono moltissime.

KINTSUGI, UN PO’ DI STORIA..
Della leggenda più accreditata sulla nascita del kintsugi nel XV sec. non ci sono testimonianze scritte. La prima storia che narra del kintsugi non tramandata oralmente, risale invece al secolo successivo.
Il kintsugi è sostanzialmente un’antica tecnica di restauro della ceramica. Secondo la leggenda, ebbe origine nel XV secolo d.C., quando Ashikaga Yoshimasa , ottavo shogun della famiglia Ashikaga, dopo aver rotto la propria tazza di tè preferita, la inviò in Cina per farla aggiustare. Le riparazioni purtroppo avvenivano con legature metalliche poco estetiche e per niente funzionali. L’oggetto sembrava ormai perduto, ma il suo proprietario provò ad affidarlo ad alcuni artigiani giapponesi che, sorpresi dalla tenacia dello shogun nel riavere la sua amata tazza, decisero di provare a trasformarla in un gioiello riempiendo le crepe con lacca e polvere d’oro.
Esistono tantissimi aneddoti su rotture di ceramiche “famose”, soprattutto legate ai primi tempi dopo la nascita della cerimonia del tè (chado ̄). Proprio il più famoso maestro del tè Sen No Rikyū (1522 – 1591), è il protagonista di uno di questi episodi. Si narra che fu invitato da un ricco signore che voleva stupire il maestro mostrando il suo ultimo acquisto: Unzan Katatsuki, un prezioso chaire (vaso da tè) cinese, manufatto della dinastia Song, splendido per la sua forma e per la qualità dello smalto. L’uomo, che pendeva dalle labbra del maestro, servì il tè, ma non una parola fu detta sul chaire Unzan, Sen No Rikyū ignorò del tutto il pezzo, probabilmente a causa del suo pensiero intorno alla stanza del tè, che doveva essere semplice e senza ostentazioni. Quando il maestro se ne andò, il ricco signore, deluso e amareggiato, scagliò il prezioso vaso contro un treppiede di ferro. Alcuni ospiti che erano ancora lì, raccolsero tutti i pezzi e fecero riparare il vaso. Quando il maestro fu di nuovo invitato, notò subito il vaso e disse: “Ora è magnifico”.

Esiste poi un’altra leggenda, legata alla figura del generale Toyotomy Hideyoshi (1537-1598) 4. Sembra che, durante un’adunata, la sua tazza da tè, chiamata Tsutsui zutsu, andò in cinque pezzi. Hideoshi era noto per il suo carattere iracondo e Hosokawa Yusai, un celebre e potente feudatario, fedele dello shogun, giocando sulle parole della celebre poesia del Ise Monogatari si accollò la responsabilità della rottura per evitare guai più seri (addirittura l’esecuzione) agli altri commensali.
筒井筒 / 五つに割れし / 井戸茶碗 / とかをば我に / 負ひにけらしな。
“Tsutsui zutsu / itsutsu ni wareshi / idojawan / to ka oba ware ni / ohi ni kerashina .”
“Vera da pozzo. La tazza pozzo (a forma di vera da pozzo) si è rotta in cinque pezzi.
Io sono il responsabile di questo disastro! “
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