Il 20 maggio 2021 è stata inaugurata a Milano la mostra Kin kintsugi su fotografia, presso la galleria Expowall

THE TRAGEDY OF LOOSDORF CASTLE
E’ da poco terminato uno speciale evento all’Okura Museum of Art di Tokyo: “The tragedy of Loosdorf castle”.
L’evento, inaugurato a novembre 2020 all’Okura Museum di Tokyo, riguardava i pezzi danneggiati di una collezione proveniente da un castello austriaco, restaurati grazie alla tecnologia giapponese.
Il castello di Loosdorf si trova vicino a Vienna e un tempo ospitava una vasta collezione di ceramiche Imari. La porcellana giapponese da esportazione conosciuta come Old-Imari era spedita dalla “Compagnia olandese delle Indie orientali” in vari paesi europei a partire dal XVII secolo. I nobili europei erano affascinati dalla porcellana asiatica e gareggiavano per acquisire i pezzi migliori. La bellissima collezione di porcellane Imari è sempre stata esposta al castello di Loosdorf, nella periferia di Vienna, in Austria, di proprietà della famiglia Piatti. Tuttavia, nel 1945, la maggior parte della collezione fu distrutta dalle truppe sovietiche che occuparono il villaggio dopo la seconda guerra mondiale dove si trova il castello di Loosdorf. I cocci non furono buttati, ma esposti in una stanza chiamata “stanza dei frammenti”. Questi frammenti erano considerati dai proprietari un simbolo di pace, per questo decisero di restaurarli.
Nell’esposizione appena terminata erano esposte sia la collezione del castello di Loosdorf dall’Austria che i prodotti Imari presi in prestito dal Museo della ceramica di Kyushu nella prefettura di Saga. Con l’aiuto della più recente tecnica di restauro, vari pezzi sono stati ricostruiti dalle schegge alle loro forme complete.
Il museo Omura di Tokyo
Il museo di Omura inaugurò per la prima volta nel 1916, ed è il primo museo privato che aprì in Giappone. Purtroppo fu distrutto dal grande terremoto Kanto nel 1923, e fu ricostruito nel 1928 come appare attualmente. Il museo è situato nel quartiere Toranomon, nel distretto di Minato.
Appartengono alla collezione del museo tre tesori nazionali: una statua lignea del periodo Heian di Samantabhadra (Fugen Bosatsu in giapponese) che cavalca un elefante; una pergamena che dipinge Cavalleria della Guardia Imperiale risalente al 1247; una copia di la prefazione al Kokinshū attribuita a Minamoto no Shunrai. Le perdite nel terremoto del 1923 includono alcuni pezzi del gruppo di statue laccate a secco dei Dieci Grandi Discepoli di cui sei sopravvissuti a Kōfuku-ji.
Intorno al museo ci sono diverse opere cinesi della dinastia Qing e Ming e della dinastia coreana Joseon.